Nell’articolo Le 10 Tendenze che plasmeranno il 2014 e oltre pubblicato su Marketingblog GT avevo parlato delle dinamiche culturali e sociali che, secondo un’indagine mondiale di JTW, stanno caratterizzando il 2014 e che influenzeranno il prossimo futuro.
Proviamo adesso a comprendere come queste tendenze si possano tradurre in prodotti, servizi, soluzioni e idee che identificano commercialmente lo spirito globale dei nostri tempi.

Esperienze “immersive”

Un esempio di esperienza che spinge le persone oltre l’interattività è l’installazione Rain Room proposta a Londra e al MoMa di New York. L’autore ha voluto con questa opera creare un ambiente digitale immersivo dotato di qualità performative. Rain Room si trova dentro le pareti di un cubo isolato che sposta il visitatore dalla posizione di osservatore a quella di partecipante a un diluvio digitale in cui però ha la possibilità di controllare la pioggia.
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L’installazione “Raining Room” – autore collettivo “Random International”

Egemonia del visuale

I Visual Social Media, come Instagram e Pinterest, accelerano il passaggio a un vocabolario visivo e rappresentano la nuova frontiera del mood social. Un’evoluzione che dalla parola scritta giunge all’utilizzo delle immagini come veicolo principale se non addirittura unico di comunicazione: le immagini più dirette delle parole, raggiungono in minor tempo la sfera emotiva dell’utente; proprio in virtù di questa sua immediatezza d’azione, l’immagine statica o in movimento si presta ad essere un ottimo strumento virale (nel bene e nel male).
Un’immagine accattivante non solo è più velocemente e facilmente condivisa, ma rappresenta un potente strumento di marketing.

Cellulare: bene di prima necessità

I dispositivi mobili rappresentano oggi un gateway di opportunità per le popolazioni meno abbienti e lo strumento principale di sviluppo e controllo del business dei mercati emergenti
Un computer o un cellulare, in alcune parti del mondo, contribuiscono al percorso di cambiamento di vita di milioni di persone fornendo le informazioni di cui hanno bisogno per migliorare la loro comunità con la crescita economica e politica. Il “cellulare” consente l’accesso ai sistemi finanziari, a una migliore assistenza sanitaria (telemedicina), oltre che a nuovi percorsi di istruzione e a nuove possibilità di carriera.
Le scuole e, più in generale, le comunità del terzo mondo possono trovare grande supporto in centri di apprendimento tecnologico che forniscono soluzioni su larga scala per imparare dal e con il computer. Associazioni non profit, ONLUS e attività filantropiche di Cause Related Marketing già operano in questo senso.

Tecnologia telepatica

Qui il tema dell’assistenza alla disabilità la fa da protagonista: esempi di invenzioni tecnologiche che sfruttano l’energia della nostra mente sono la carrozzina elettronica e il brain drive.

Recentemente il Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano ha registrato un significativo passo avanti progettando e realizzando LURCH (Let Unleashed Robots Crawl the House): un prototipo di carrozzina motorizzata che può essere “guidata con il pensiero”.

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Prototipo di Brain Drive.

Brain Driver è invece un progetto a cui sta lavorando il gruppo AutoNOMOS, formato da ricercatori e studenti della Libera università di Berlino. Si tratta di un prototipo in cui l’interfaccia mente-auto si realizza, tramite l’applicazione alla testa dell’utente-guidatore, di sedici sensori di Emotiv in grado di registrare un vero e proprio elettroencefalogramma (EEG) delle onde cerebrali. In seguito entra in gioco il software ideato dal team di ricerca, che converte ogni modello mentale in comandi specifici: frena, accelera, gira a destra o gira a sinistra; l’esecuzione è quasi istantanea.

L’aumento della tecnologia telepatica, impiegata in “altri ambiti”, consentirà in futuro alle aziende, ai governi e a chiunque abbia le risorse per acquistare queste sofisticate tecnologie, di comprendere meglio la mente e lo stato d’animo delle persone e di agire/reagire in modo molto personalizzato e diretto.

Guerra all’Hi-tech

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Disintossicarsi dalla tecnologia in un mondo iperconnesso, liberarsi dalla dipendenza dello smartphone o del computer. Da qui nasce l’idea di vendere benessere lontano dalla tecnologia, professando la promessa di «disconnettersi per riconnettersi».
Nel 2012 in USA è stata fondata un’azienda che si chiama Digital Detox, disintossicazione digitale che costruisce il suo modello di business proprio dal bisogno che le persone hanno di seguire una dieta tecnologica. Sono sufficienti circa duemila dollari per affrontare un percorso guidato di sei giorni focalizzato sulla rinuncia a telefono, laptop, email, orologi; obiettivo: ri-formattare la mente ai ritmi naturali.
La formula commerciale vende lentezza, meditazione e recupero di gesti sempre più rari come la scrittura con fogli di carta e penna.
Peccato che a venderti l’antidoto siano gli stessi che ti hanno avvelenato; e in questo gli Americani sono maestri…

Elogio dell’imperfezione

Che l’accettazione dell’imperfezione sia una tendenza sempre più diffusa e condivisa, ce lo dimostra per esempio la diffusione di campagne pubblicitarie o di sensibilizzazione dell’opinione pubblica condotte da case cosmetiche o di moda.
Il marchio Dove, con il suo messaggio per la bellezza autentica, è stato il precursore in materia. Oggi sono sempre più numerosi i brand che si occupano di cura della persona o etichette di moda che realizzano prodotti e campagne di comunicazione dedicate all’elogio di una bellezza lontana dagli stereotipi delle passerelle e sempre più vicina alla normalità delle donne.

Qualche mese fa, un video commissionato dall’organizzazione “Pro Infirmis” a uno studio di creativi di Zurigo, criticava i modelli proposti da una società che ci vuole perfetti, divenenendo virale su You Tube. L’organizzazione svizzera, che si batte per difendere i diritti delle persone disabili, ha fatto realizzare dei manichini ricreando nei minimi dettagli le forme del corpo di uomini e donne affetti da handicap. I manichini sono stati poi collocati nelle vetrine di cinque negozi di moda nel periodo natalizio.
La campagna di sensibilizzazione ci domanda: in fondo, “Chi è perfetto?” 
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Consapevolezza di sé

Il recupero del sé contemporaneo pare si possa ottenere con l’aiuto di corsi di yoga, pilates e altre discipline sportive che promuovono il raggiungimento dell”equilibrio psichico, mediante attività fisiche codificate dalla tradizione orientale e dall’evoluzione scientifica occidentale.

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La “Silence Room” da Selfridges – Londra

Di ben altra portata è l’originale trovata di una catena di grandi magazzini di Londra, Selfridgeche ha introdotto la “Silence Room”: una stanza destinata a decomprimere lo stress degli acquirenti, dove ogni suono esterno è bandito. Sottoposti a una pioggia incessante di stimoli, rumori, immagini, le nostre relazioni col mondo esterno sono frenetiche come non mai; anche durante lo shopping.
Partendo da queste considerazioni, la storica catena inglese ha deciso di offrire ai propri clienti la stanza del silenzio: una stanza ovattata, con luci soffuse e morbidi divanetti in cui i clienti posso accedere solo dopo aver lasciato fuori scarpe, giacche e telefoni cellulari. Un regalo per i clienti ma anche e non solo una strategia di marketing volta a differenziarsi dai concorrenti: se ti riposi, ritrovi anche l’umore giusto per fare ulteriori acquisti…

A questo trend della cura psicofisica di sè si può ricondurre il grande sviluppo dell’ambiente bagno all’interno delle abitazioni domestiche, nel settore dell’architettura e dell’arredamento: da stanza di servizio a luogo da arredare e vivere come una Spa personale.

E voi avete altri esempi di marketing,comunicazione, pubblicità, lifestyle o tratti dalla vita quotidiana che realizzano queste tendenze? Condivideteli con noi.