Nell’articolo precedente abbiamo chiarito perché alcuni siti web si posizionano meglio di altri nei risultati di ricerca di Google, spiegando che il motore di ricerca utilizza vari fattori per determinare le posizioni nelle sue query; che questi fattori non sono noti al pubblico, ma che sono studiati dagli esperti SEO per creare strategie valide al fine di posizionare i siti che ottimizzano in vetta alle SERP.
Ricapitolando, si stima che i fattori di posizionamento siano circa 204 e che il peso ponderale di ognuno di essi nella determinazione del “giudizio” complessivo del sito sia differente.
Ciascun fattore si può ricondurre a uno specifico settore di appartenenza, per questo abbiamo deciso di commentarli raggruppandoli secondo aree tematiche che saranno oggetto di questo e futuri articoli di approfondimento.

Qui ci occuperemo dei fattori di ranking interni al sito web, offrendo una panoramica, auspichiamo esaustiva, di quelle che sono le variabili coinvolte e le principali dinamiche che hanno portato ad eleggere alcuni fattori come determinanti.

 I fattori di posizionamento SEO legati al sito web si possono suddividere tra:

  1. quelli che sono legati al dominio
  2. quelli relativi alla singola pagina web
  3. quelli al sito web in generale.

 

1. Fattori di ranking legati al dominio

Il l primo investimento che viene fatto per occupare uno spazio sul web, ovvero la scelta del dominio, è da considerare alla stregua di un vero e proprio patrimonio. Possedere un dominio è sinonimo di credibilità, univocità, riconoscibilità e ricordo: credibilità, perché afferma la nostra presenza su Internet; univocità, perché protegge un marchio e i suoi prodotti; riconoscibilità, in quanto è il mezzo perfetto per iniziare a promuovere i prodotti e servizi; ricordo, perché è il modo più rapido per farsi trovare dai clienti.
In base a queste caratteristiche il dominio è un capitale importante e un elemento SEO da tenere in considerazione.

dominioAlcuni elementi in particolare potrebbero costituire dei fattori di ranking legati al dominio: tra questi possiamo citare l’età, ovvero da quanto tempo quel dominio è registrato; la durata della registrazione (per quanto tempo è stato registrato/la data di scadenza), la sua storia, vale a dire se e quante volte quel dominio ha cambiato proprietario.
Queste informazioni sono importanti, ma è ancora più importante la presenza della parola chiave (keyword) nel dominio. Un dominio ha migliori opportunità di posizionamento, infatti, quando ha al suo interno la parola chiave di riferimento e ancor di più se il dominio inizia con la stessa; se si trova nel sottodominio (tipo keyword.dominio.it), o se il dominio è a “corrispondenza esatta”, ovvero sostanzialmente si identifica con la keyword.
Una considerazione va fatta per i domini con suffisso locale: anche il suffisso potrebbe essere un fattore preso in considerazione da Google che posizionerà meglio un suffisso locale (.it .eu .uk .fr, etc.) nell’area geografica di riferimento, mentre quello stesso dominio perderà forza nel posizionarsi a livello globale, dove saranno privilegiati altri domini con suffissi generici come “.com” o “.net”. Questo particolare è da tenere in considerazione soprattutto per le aziende che vendono o pianificano di vendere prodotti e servizi in più Paesi.

2. Fattori di ranking legati alla pagina web

L’ottimizzazione del sito web è l’attività cui si collegano i fattori di posizionamento legati alla pagina e quelli legati al sito web.
In origine, era l’attività cui si dedicavano i maggiori sforzi. Successivamente, le attività di “link building”, ovvero di incremento dei link che puntano a un sito web, hanno prevalso ricoprendo un ruolo di primaria importanza e hanno spinto gli esperti SEO a mettere un po’ da parte l’ottimizzazione “on site”. Questa pratica si è però trasformata in un’assidua “corsa al link” anche tramite l’uso di tecniche atte ad aumentare il loro numero in modo “innaturale”; le conseguenze di Google (le note penalizzazioni) sono state pesanti, quindi si è tornati a dare il giusto peso all’ottimizzazione interna.

Rispetto agli anni passati, oggi l’obiettivo di una sana ottimizzazione è quella di ottenere visibilità presso il pubblico di riferimento e non con il solo fine di attirare le attenzioni dei motori di ricerca.
Il punto di partenza di una strategia di ottimizzazione sono le parole chiave utilizzate dagli utenti per cercare i prodotti e i servizi da inserire all’interno dei contenuti e nel codice HTML. Tutti i fattori di ranking legati alla pagina web si ricollegano alle parole chiave utilizzate, alla struttura della pagina e alla relazione che intessono con le altre pagine. Fattori molto forti per il posizionamento sono quelli in cui è presente l’elemento keyword:

  • nel titolo (specie se questo incomincia con la parola chiave);
  • nella meta-informazione descrizione;
  • nel tag di strutturazione in titoli dei contenuti interni h1 e negli altri tag “h”.

KeywordsStrutturare una pagina con questi elementi è importante perché permette una facile lettura dei contenuti da parte dei visitatori e al contempo invia un segnale positivo, di corretta ottimizzaizone, a Google.
La presenza della parola chiave nel contenuto è un fattore SEO rilevante, sia per quanto riguarda il numero di occorrenze sia per la densità; ma attenzione a non esagerare a discapito di un linguaggio non naturale. Conferisce ulteriore importanza alla pagina ai fini di un miglior posizionamento anche la prominenza: vale a dire la presenza della keyword nelle prime parole del testo e l’ordine dei termini della parola chiave: tornando all’esempio del nostro articolo introduttivo, se una pagina viene ottimizzata per “hotel centro Palermo”, probabilmente si posizionerà meglio per questa keyword piuttosto che per “hotel Palermo centro”. Infine, la keyword se presente nell’indirizzo web, riesce a posizionare meglio la pagina.

I fattori relativi alla pagina non si esauriscono alla sola parola chiave. Prestare attenzione al contenuto testuale è importante, sia per favorire la lettura da parte dei visitatori del sito, sia perché Google nelle sue norme per la qualità ha dettato alcune indicazioni che suggeriscono come una migliore stesura del testo sia un elemento premiato nel posizionamento. I fattori presi in considerazione, in questo ambito,  riguardano:

  • la grammatica e l’ortografia;
  • possibili errori nel codice HTML;
  • la presenza di elenchi puntati e numerati;
  • la lunghezza dei testi.

Generalmente, un testo più lungo si indicizza meglio rispetto a uno più breve se, a parità di argomento, il primo approfondisce meglio il tema che tratta. Inoltre per posizionarsi in maniera più efficace il testo deve offrire contenuti utili per chi legge, ma soprattutto originali e non duplicati dallo stesso sito. In certi casi, segnalare a Google tramite la cosiddetta relazione canonica” quale sia la pagina originale tra un gruppo di pagine web quasi identiche (per esempio pagine che ordinano gli stessi prodotti con criteri diversi, frequente nei siti e-commerce) può essere d’aiuto. Per comprendere meglio il “rel=”canonical”, suggeriamo di leggere questo articolo di Andrea Pernici.

In una pagina web però, lo sappiamo bene, non ci sono solo testi. Anche i contenuti multimediali sono un segnale importante per Google: è stato più volte dimostrato che i video, specie quelli incorporati da Youtube, le immagini e tutti gli altri documenti aggiuntivi ai paragrafi testuali, stimolano maggiormente l’interazione con l’utente; inoltre, ottimizzare le immagini con nome, titolo, descrizione, didascalia e testo alternativo aiuta a indicizzare più efficacemente la pagina.

Il Web è sinonimo di dinamicità. Un contenuto statico e non aggiornato ben presto non sarà più motivo di interesse per chi lo legge e perderà visite – e quindi posizionamento.
Questo concetto, da tenere sempre bene in mente, introduce ulteriori tre fattori di posizionamento importanti soprattutto per chi gestisce blog o contenuti editoriali:

  • l’attualità
  • l’entità
  • la frequenza di aggiornamento dei contenuti.

“Stare sul pezzo” aiuta a rimanere tra le prime posizioni delle SERP o in altre parole, avere contenuti recenti e sempre aggiornati è un segnale di cura e attenzione che inviamo a Google.

Page-RankPassiamo adesso ai fattori che si riferiscono alla pagina nella sua interezza, partendo da quello che probabilmente costituisce il fattore più conosciuto in ambito SEO: il PageRank.
Brevettato dagli inventori di Google, per molto tempo è stato il più importante fattore di posizionamento SEO. Il PageRank è un algoritmo che assegna un valore numerico alla pagina web in base alla quantità di link provenienti dall’esterno. Più questo valore è alto più quella pagina sarà riconosciuta come popolare. Negli anni passati, il PageRank era determinante per posizionare in alto le pagine; esso però costituisce un valore basato esclusivamente sulla quantità di link in ingresso e, come vedremo più avanti e nel prossimo articolo, è stato integrato con altri fattori di tipo qualitativo. Oggi il PageRank è poco più che un valore numerico, ma in generale le pagine con PR più alto si posizionano meglio.

Quando si parla di posizionamento vanno verificati inoltre i link che mettiamo in uscita dal sito web: il numero (meno link all’esterno si contano e meglio è), la qualità e la rilevanza (inserire link autorevoli e pertinenti) e citare risorse come ricerche e studi di settore, influenza in positivo il ranking. I link interni  che menzionano altre pagine del sito possono essere ulteriori  fattori diposizionamento SEO: anche in questo caso contano quantità e qualità.  Attenzione ai link non funzionanti e ai link di siti affiliati al proprio: averne troppi può nuocere al posizionamento.

Altri elementi  che potrebbero indicizzare meglio la pagina attengono:

  • alla velocità di caricamento della pagina
  • alla sua età (purché la pagina sia aggiornata frequentemente)
  • alla struttura usabile
  • all’autorevolezza del dominio in cui è ospitata
  • all’appartenenza a una certa categoria (fattore riferito ai post di un blog)
  • all’inserimento della categoria nella stringa dell’indirizzo web  (importante per tematizzare la pagina)
  • alla quantità di keyword per la quale essa si posiziona.

 

3. Fattori di ranking legati al sito web

Abbiamo già introdotto il concetto delle norme sulla qualità dei contenuti che spinge Google a scansionare e indicizzare certe pagine web piuttosto che altre. Il motore di ricerca, però, guarda anche alla qualità del sito web nella sua interezza: chi offre contenuti unici e di valore sarà premiato dal motore di ricerca.

organizzare-una-strategia-di-link-buildingContenuti unici e di valore significa anche contenuti che generano fiducia e non siano origine di spam. Per individuare un sito che trasmette fiducia bisogna analizzare il tipo di link provenienti da siti esterni. Google in questo caso utilizza il fattore TrustRank, in aggiunta al PageRank.
Il TrustRank è in grado di individuare se un sito web sia origine di spam in base alla tipologia di link che puntano ad esso. Per semplificare, spieghiamo il funzionamento di questo fattore come segue: il TrustRank analizza l’affidabilità dei link di provenienza attribuendo un valore positivo a quei link che provengono da siti ritenuti affidabili e negativo a quelli che invece sono ritenuti una fonte di spam; dall’analisi complessiva dei link deriva un punteggio che determinerà se il sito web che riceve link è autorevole e quindi di fiducia.
Il principio che sta alla base del TrustRank è quindi che difficilmente un sito di buona qualità citerà una risorsa di scarso valore.
Lo spam e i link esterni, saranno oggetto di discussione più approfondita nei prossimi articoli sui fattori SEO.

Il TrustRank è, probabilmente, uno dei fattori di ranking interno più considerati da Google per il posizionamento SEO di un sito web, ma non è certo l’unico: ci sono infatti altri elementi da considerare in una strategia di posizionamento o ottimizzazione SEO che si riferiscono a come sono organizzate le informazioni all’interno del sito, ovvero la struttura del sito web. Una struttura chiara e ben definita delle informazioni migliora l’esperienza di utilizzo dei visitatori ed è un segnale di qualità per Google.
Altri elementi che possono far guadagnare visibilità SEO del sito riguardano:

  • la sua usabilità, vale a dire la facilità di utilizzo e di navigazione;
  • un sufficiente numero di pagine (la presenza di poche pagine web potrebbe contraddistinguere un sito affiliato con contenuti di scarsa qualità);
  • la frequenza di aggiornamento;
  • la presenza di una versione per i dispositivi mobili;
  • l’utilizzo delle cosiddette “briciole di pane”, una tecnica di navigazione per fornire agli utenti una traccia del punto esatto in cui ci si trovano all’interno della navigazione tramite i link alle pagine precedenti o di livello superiore.

Un fattore preso molto in considerazione è la Sitemap, ovvero l’elenco degli url presenti sul Sito Web. Come ho scritto recentemente in questo articolo, una mappa del sito facilita i motori di ricerca a scansionare le pagine web.

Google ha un occhio di riguardo anche per un paio di altri fattori: la presenza di meta-informazioni duplicate su altre pagine del sito, che potrebbe far perdere di visibilità nelle SERP; e la reputazione del sito in base alle recensioni degli utenti. In quest’ultimo caso, una reputazione positiva (evinta dalle opinioni degli utenti) può mettere in buona luce il sito di cui essi parlano; tuttavia, i furbetti sono avvertiti, ottenere troppi link entusiastici, magari con false recensioni, può incidere in modo negativo sul posizionamento.

Per concludere questa rassegna, focalizziamo l’attenzione su quattro tipologie di pagine web che potrebbero far indicizzare meglio il sito che le comprende nella propria struttura a differenza di altri che non ne hanno:cosa-significa-seo

  • la pagina “contatti”;
  • la pagina “termini di servizio” e “privacy”;
  • la pagina con certificati SSL o “Secure Sockets Layer” (per i siti e-commerce). 

La presenza di queste pagine in un sito sono un segnale di affidabilità e sicurezza nei confronti dei visitatori.
Questi sono i principali fattori interni al sito web cui si pensa siano più o meno determinanti per la SEO.
Nel prossimo articolo ci occuperemo dei fattori di ranking esterni, non perderlo!

 

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