Twitter è la piattaforma che ha reso popolare l’hashtag, ma occorre ricordare che l’uso del cancelletto, anteposto a una parola per denotare un argomento di discussione, esisteva già prima che l’uccellino azzurro iniziasse a cinguettare. Oggi l’hashtag è diventato uno dei segni più presenti nei post di molti social network (come Facebook, Google+, Pinterest) e uno degli elementi utilizzati in qualsiasi campagna di marketing moderno.

Per tale motivo, qualche giorno fa, Twitter UK ha ritenuto opportuno offrire alcuni consigli alle aziende utili per creare un hashtag efficace relativamente alle azioni e agli obiettivi di marketing che si desidera raggiungere. Il percorso logico-funzionale per scegliere l’hashtag migliore è illustrato nell’infografica che abbiamo tradotto in italiano per voi. Potete trovare il documento originale al seguente link https://blog.twitter.com/2013/how-to-choose-a-hashtag.

L’hashtag è una funzionalità semplice, ma non banale, che si usa per descrivere parole chiave (keywords) in un tweet. Anteponendo il simbolo cancelletto (#) alla parola scelta, dopo aver dato invio, questa verrà automaticamente trasformata in un link attivo. La principale funzione dell’hashtag è categorizzare un topic e facilitare il motore di ricerca di Twitter a mostrarlo agli utenti che lo richiamano.

In pratica, un’hashtag permette di aggregare i tweet scritti dagli utenti su uno stesso tema, creando una sorta di comunità tematica all’interno del grande flusso comunicativo di Twitter: coloro che leggono il post possono così seguire i commenti e partecipare alla discussione semplicemente cliccando sul link che si attiva tramite hashtag.

Abitualmente sono i grandi brand a creare i più diffusi hashtag, riuscendo a impiegare efficacemente questo strumento per le loro campagne di marketing online, in quanto gli hashtag possono essere utilizzati come vero e proprio strumento di comunicazione one-to-many. Le piccole aziende e le persone comuni che, investite da una felice ispirazione, hanno coniato hashtag di successo sono di certo una sparuta minoranza. Ma pare che vi sia una procedura per forgiare con perizia professionale un hashtag che possegga tutte le caratteristiche necessarie per emergere nel mare magnum della comunicazione online, Twitter in testa.

Per indirizzare alla corretta definizione di un hashtag,  dicevamo che Twitter UK (@twitterUK) ha creato uno step-by-step grafico che descrive le diverse fasi coinvolte quando si tratta di lanciare una campagna di hashtag. Si inizia, come sempre nel marketing, col porsi alcune domande fondamentali: perché si sta utilizzando un hashtag?
è facilmente memorizzabile dal target potenziale?
è già in uso nelle conversazioni su Twitter?

scegliere-un-hashtag

In relazione alle risposte a tali quesiti si procederà nel percorso, rappresentato nell’infografica, al fine di ottenere alcune indicazioni strategiche e operative.
Se gli utenti stanno già utilizzando un hashtag, per esempio, si può sostenere che parte del lavoro è già fatto; quello che dovrete assicurarvi è garantire che quando il vostro hashtag si unisce alle conversazioni esistenti vi conferisca un valore aggiunto: inserendo la promozione dei vostri prodotti o anche associando la stessa conversazione ad un concorso che si sta per lanciare o a un evento. Questo significa che non è indispensabile coniare hashtag nuovi quanto piuttosto agganciare l’hashtag già attivo e assicurarsi di dare la propria impronta alle conversazioni. In riferimento alla memorizzazione, con l’obiettivo di poter raggiungere il maggior numero possibile di persone, un modo per agevolare l’utilizzo del vostro hashtag da parte degli utenti è quello di integrare i messaggi sui vari media affinché facciano da eco alla campagna. I migliori hashtag, infatti, sono strettamente integrati con le altre attività di marketing dell’azienda.

A questo punto provate a utilizzare l’infografica ideata dal Responsabile della Pianificazione Twitter UK Oli Snoddy (@olisnoddy) per coniare, secondo le regole degli esperti, un nuovo hashtag oppure per verificare l’efficacia di quello che avete scelto. Una volta che il vostro hashtag è pronto, Twitter potrà aiutarvi ad amplificare il vostro messaggio, a raggiungere un pubblico più vasto e a migliorare la vostra visibilità.

Per concludere, qualche consiglio sull’uso degli hashtag è doveroso.

hashtag

Fonte immagine: valijolie.it

Gli hashtag si usano principalmente con due scopi:

1)      Tracciare o seguire un argomento/evento in tutti i tweet inerenti, evidenziando le interazioni personali che sono il cuore di Twitter.

2)      Incrementare la propria visibilità, riuscendo ad essere presenti tra le “tendenze” di Twitter, in quanto l’hashtag inserito può essere ricercato da chiunque, quindi non solo dai follower ma anche dai profili che non ci seguono.

Ricordate però che un impiego eccessivo di questo simbolo rappresenta un elemento di confusione: usate gli hashtag solo per dare valore ai vostri tweets piuttosto che aggiungere cancelletti su ogni parola a svantaggio del senso del vostro messaggio. Tenete a mente inoltre che creare un trend su Twitter o su altri media sociali non è facile e richiede un costante e lungo lavoro. Generalmente la vita di un hashtag è molto breve, da qualche ora a qualche giorno. La sua visibilità, diffusione e permanenza tra le tentenze è veramente enorme solo in qualche caso: gli hashtag si trasformano in vere e proprie comunità stabili, ad esempio, per gli argomenti ricorrenti (#terremoto, #730, #mondiali…) oppure quando si riferiscono a luoghi o città (#bologna, #roma, #stadio, #scuola).

Quello che più comunemente accade è che coloro che non hanno investito tempo e pensato attentamente a loro hashtag avranno poche probabilità di coinvolgere con il loro “topic” il pubblico social.