In Italia, oggi, il valore dei progetti finanziati tramite crowdfunding supera i 30 milioni di euro, raccolti attraverso 54 piattaforme web specializzate: di queste, 41 sono già attive e 13 sono in fase di lancio.

Sono i dati della mappa aggiornata del crowdfunding nel nostro Paese, presentata dalla fondatrice dell’Italian Crowdfunding Network, Daniela Castrataro, lo scorso maggio a Bologna dove si è svolta la quinta edizione della Borsa della Ricerca: evento ideato per facilitare l’incontro tra mondo accademico e imprese e per favorirne lo sviluppo attraverso l’innovazione tecnologica.
Durante la conferenza sono stati argomentati i vantaggi di questa forma di finanziamento dal basso, in grado di offrire nuove opportunità di accesso ai fondi. Infatti, non tutti sapranno che a seconda del tipo di rapporto che si instaura tra il soggetto che finanzia e quello che ha richiesto il finanziamento, è possibile distinguere differenti modelli di Crowdfunding:

  • esiste il modello definito reward-based, cioè chi contribuisce a finanziare un progetto, in base al livello di donazione, riceve un premio o ricompensa (non in denaro) e 19 delle 54 piattaforme citate funzionano in questo modo;
  • 7 seguono il modello donation-based (donazioni senza premi);
  • 2 il modello lending-based (prestiti con pagamento di interessi);
  • 2 equity-based , iscritte al Registro Consob (investendo, si acquista una partecipazione in una start-up);
  • 11 ibride.

In Italia hanno particolare successo le piattaforme lending-based, che propongono raccolta fondi basata su microprestiti tra privati a tassi agevolati. Inoltre, il nostro Paese è all’avanguardia nell’equity-based crowdfunding, il primo in Europa con un Regolamento Consob [1].

crowdCrowdfunding significa, nella pratica, mettere in mostra i propri progetti di business, sfruttando il Web per trovare i finanziamenti per realizzarli, attraverso portali specializzati che fungono da piazza virtuale per scoprire nuove relazioni ed entrare in contatto con partner e investitori.
Il tessuto produttivo italiano è costituito essenzialmente da PMI che spesso incontrano difficoltà ad ottenere finanziamenti da banche, fondi comunitari, bandi pubblici e business angels. Difficoltà ancora maggiori le riscontrano le imprese neo-costituite. Ecco che risulta allettante il sistema di finanziamento di tipo collaborativo, il Crowdfunding appunto: termine che indica il processo con cui più persone (“folla” o crowd) conferiscono somme di denaro (funding), anche di modesta entità, per finanziare un progetto imprenditoriale o iniziative di diverso genere utilizzando siti internet e ricevendo, talvolta, in cambio una ricompensa.

Ogni progetto deve avere un obiettivo finanziario ed una scadenza di tempo. Alla scadenza si presenteranno due scenari:

  1. L’obiettivo finanziario viene raggiunto: tutte le donazioni verranno raccolte istantaneamente ed il fondo perverrà direttamente al promotore del progetto. Il promotore dovrà poi di procedere allo sviluppo del progetto ed all’inoltro dei premi promessi ai donatori;
  2. L’obiettivo finanziario non viene raggiunto: tutte le donazioni verranno cancellate e rimandate ai donatori.

I premi per i donatori devono essere impostati dai promotori del progetto o vengono definiti dal portale ospitante, specificando le soglie cui corrisponderanno differenti livelli e tipologie di remunerazione. I premi sono intesi come qualsiasi cosa ricompensi adeguatamente il donatore (moralmente o concretamente): articoli o prodotti del progetto stesso, come ad esempio una copia di un cd, una stampa, un’immagine; mentre altri progetti offrono ringraziamenti pubblici, citazioni, quote di partecipazione agli utili.
Si parla in particolare di equity-based crowdfunding quando tramite l’investimento on-line si acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società: in tal caso, la “ricompensa” per il finanziamento è rappresentata dal complesso di diritti patrimoniali e amministrativi che derivano dalla partecipazione nell’impresa.

Variamente declinato, dunque, il Crowdfunding si configura come un processo di finanziamento dal basso che, in più Paesi del mondo e anche in Italia, ha dato prova delle sue potenzialità come volano di sviluppo per  nuovi progetti imprenditoriali.
È tutto oro quel che luccica?
Non proprio; le criticità da superare sono ancora molte, in particolare la scarsa cultura sul Crowdfunding, che nel nostro Paese pesano tanto a livello d’investitori quanto di aziende e professionisti con un progetto da farsi finanziare. Ma qualcosa nella mente di imprenditori o aspiranti tali sta cambiando. Sempre più persone, che non hanno a disposizione fondi e risorse per lo start-up d’azienda o per investimenti in nuovi prodotti/mercati e non vogliano ricorrere a modelli di finanziamento tradizionale, all’indebitamento presso istituti bancari o finanziari, oppure inseguire bandi pubblici di dubbia attuazione,  provano a giocare la carta del finanziamento dal basso presentando il proprio progetto su portali specializzati nella speranza che altre persone, comuni “cittadini della Rete” entusiasmate dall’idea di business proposta, contribuiscano economicamente alla sua realizzazione.
Questo la dice lunga sulla scarsa fiducia nelle istituzioni pubbliche e private, come pure del lento ma costante declino del “potere politico” imbrigliato in vincoli di bilancio sempre più stretti. In altri termini, se al fatto che i fondi non ci sono si aggiunge la volontà dei cittadini di avere maggiore trasparenza e rendicontazione sull’allocazione dei soldi pubblici, oltre che sicurezza sul pagamento dei crediti, per il politicante di turno diventerebbe estremamente difficile “assicurare” favori a destra e a manca…in cambio di sostegno pre-elettorale.

[1] La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob), istituita con la legge n. 216 del 7 giugno 1974, è un’autorità amministrativa indipendente, dotata di personalità giuridica e piena autonomia con la legge 281 del 1985, la cui attività è rivolta alla tutela degli investitori, all’efficienza, alla trasparenza e allo sviluppo del mercato mobiliare italiano.

I più importanti siti italiani di Crowdfunding

 

Crowdfunding
Descritte e le principali caratteristiche di un progetto di crowdfunding e definiti i vantaggi del finanziamento dal basso, elenchiamo i principali siti italiani ai quali rivolgersi per realizzare un progetto personale o imprenditoriale. Chi desidera promuovere le proprie idee di business e farle finanziare deve sottoporle, previa registrazione, su una delle tante piattaforme online che offrono questo servizio; una volta descritto il progetto (con testi, immagini e video), fissato un budget minimo per la sua realizzazione e fornita una data di scadenza entro cui raccoglierlo, si è pronti per la sottomissione del prospetto presso la community.
Scaduti i termini, se le proposte di finanziamento non soddisfano i requisiti di budget, il progetto viene semplicemente chiuso, senza perdite per i potenziali finanziatori, che si vedono riaccreditare la somma devoluta; se invece il progetto va a buon fine e arriva al traguardo (talvolta lo supera) potrà vedere la luce.
È diretta responsabilità del promotore o dei promotori diffondere il più possibile il progetto in Rete, anche al di là del portale di crowdfunding prescelto, per favorire il finanziamento dell’iniziativa. A tal fine è consentito tutto: passaparola, social network, email, telefonate, eventi. Anche gli utenti che sono entusiasti di un progetto possono promuoverlo facendosi portavoce e diffondendolo sul web o al di fuori di esso.

Dicevamo che le piattaforme di crowdfunding si possono distinguere in generaliste, che raccolgono progetti di ogni area di interesse, e verticali (o tematiche), specializzate in progetti di particolari settori. Molte praticano il sistema “all or nothing”: se non si raggiunge il plafond richiesto per il progetto non si possono usare i fondi accumulati.
A seguire, una raccolta di alcuni tra i più noti portali italiani di crowdfunding di tipo “generalista”, di cui descriveremo brevemente le caratteristiche principali:

  1. StarsUp è il primo progetto italiano ad essere autorizzato a svolgere attività di equity crowdfunding: raccolta di capitale di rischio per finanziare start-up innovative. Il sito mette a disposizione due aree: “Pubblicare un progetto” e “Investire in un progetto”. Per entrambe si viene guidati passo dopo passo nella registrazione.
  2. Kapipal portale generalista fondata da Alberto Falossi nel 2009, offre una piattaforma di raccolta fondi senza il vincolo di presentare un progetto da realizzare; basta solo fissare una scadenza. Kapipal si definisce infatti semplicemente “un sito per raccogliere soldi online” che permette di finanziare qualsiasi progetto, in special modo progetti personali, come un compleanno o una lista nozze. Niente commissioni per l’intermediazione. Chi avvia una raccolta può seguirne lo sviluppo attraverso un pannello di controllo.
  3. Eppela  è la più nota piattaforma italiana di crowdfunding che finanzia dal basso progetti creativi ed offre una categorizzazione in aree di business. È una piattaforma di reward-based crowdfunding fondata nel 2011 da Nicola Lencioni. Permette di finanziarie progetti innovativi e creativi nei campi di arte, tecnologia, cinema, design, musica, fumetto, innovazione sociale, scrittura, moda, no profit. Il sito offre anche consulenza per presentare meglio i progetti e le ricompense per i sostenitori. Attività che prosegue anche durante la fase di promozione, una volta partita la raccolta fondi.
  4. Un altro sito è Starteed un progetto italiano con meccanismo simile a quelli internazionali, che introduce però concetti nuovi come lo scout e l’influencer: per incentivare la partecipazione è previsto per i maggiori promotori un guadagno in base alle vendite. La piattaforma integra la campagna di crowdfunding con tutte le fasi successive dello sviluppo e vendita del prodotto, offrendo al creatore la possibilità di vendere il proprio prodotto sulla piattaforma stessa.
  5. Produzioni Dal Basso intermedia tra chi propone un progetto e gli eventuali donatori, con una politica di trasparenza e non invasività. Anche qui non sono previste commissioni e l’eventualità di prevedere premi per i donatori è facoltativa. Le quote di chi effettua donazioni vengono prenotate, il donatore si impegna a versarle una volta raggiunto lo scopo prefissato da chi propone il progetto.
  6. Commoon ha come filo conduttore il non profit, ospitando progetti orientati alla sostenibilità e al sociale. Oltre a la piattaforma tecnica per realizzare le proprie idee, propone consulenza nella fase di definizione del progetto, tramite la figura del “supporter”.
  7. Boomstarter Piccole idee crescono, presenta decine di categorie e prevede delle ricompense per gli investitori, distinte in soglie di contributo.
  8. Crowdfunding Italia portale che si rivolge prettamente ad un pubblico italiano; impone di impostare almeno due premi di donazione per due diverse soglie, altrimenti il progetto non verrà approvato e consente un tempo massimo di 90 giorni entro cui raggiungere l’obiettivo finanziario.
  9. Com-Unity è un portale web di proprietà di Banca Interprovinciale Spa, sviluppato insieme allo Studio SCOA, società di consulenza, e lanciato a marzo 2013. Si tratta di una piattaforma generalista di crowdfunding che ospita progetti di qualsiasi tipo con particolare riferimento ad ambiti umanitari, sociali, culturali e scientifici. COM-Unity è composta di tre entità indipendenti: un Comitato Etico, i Tutor e la Banca. Il Comitato Etico valuta i progetti verificandone la liceità, la non contrarietà all’ordine pubblico ed il pieno rispetto delle disposizioni di legge. Il Tutor assiste i progettisti nell’iter relativo alla pubblicazione del progetto e nella raccolta fondi, dopo aver espresso un parere vincolante sulla valenza del progetto e sulla sua fattibilità. La Banca gestisce le somme donate ai singoli progetti a garanzia dei donatori e dei proponenti.

Tra le Piattaforme tematiche verticalizzate:

  • Per la Musica: Musicraiser permette di realizzare progetti musicali attraverso lo strumento della raccolta fondi in cambio di ricompense esclusive per i fans;
  • Per il Cinema: Cineama piattaforma per la creazione, produzione e distribuzione di film indipendenti;
  • Per la Cultura: Fund For Culture progetto no profit per l’incontro tra chi fa cultura e chi vuole sostenerla con piccole donazioni;
  • Per la Democrazia parteciativa e Social innovation: DeRev piattaforma per creare cambiamento e social innovation attraverso crowdfunding, raccolta firme e democrazia partecipativa;
  • Giornalismo d’inchiesta: Youcapital piattaforma per la gestione, la pubblicazione e la raccolta di fondi per progetti, inchieste giornalistiche ed altre attività nel mondo dell’ informazione e della comunicazione; Pubblico Bene progetto sperimentale di giornalismo d’inchiesta finanziato dai lettori;
  • Ricercatori, no profit e sociale: OpenGenius servizio di crowdfunding per aiutare i ricercatori a realizzare i loro progetti; ShinyNote sito dedicato alla raccolta di fondi per le organizzazioni no profit; Iodono aiuta le organizzazioni non profit nella raccolta fondi, attraverso il Personal Fundraising e le donazioni online; BuonaCausa consente ad associazioni, testimonial, aziende, donatori e attivisti di collaborare su iniziative e progetti di valore sociale; Retedeldono raccolta fondi a favore di un progetti di utilità sociale;
  • Startup e innovazione: SiamoSoci Marketplace che mette in contatto startup e progetti innovativi con potenziali investitori.

Infine, citiamo la diffusione delle piattaforme di social lending (o prestito peer-to-peer): una forma di prestito tra privati, dove l’incontro tra prestatori e richiedenti avviene direttamente su internet senza l’intermediazione di una banca ma comunque sotto la vigilanza della Banca d’Italia. In questo ambito operano:

  • Smartika piattaforma di social lending che permette alle persone di prestarsi denaro tra loro via web in modo conveniente e sicuro; con Smartika l’importo massimo del singolo Prestito è di 15.000 euro;
  • Prestiamoci offre prestiti a tassi vantaggiosi tra privati senza intermediazioni di Banche o Istituti di credito.