Il baratto, generalmente considerato la prima forma storica di scambio commerciale, sembrerebbe appartenere a tempi e società passate, ma in realtà è questa l’epoca del baratto! Barattare online è forse un’attività ancora più diffusa del baratto tradizionale. La vecchia pratica economica della permuta pare essere tornata in auge, soprattutto a causa dalla crisi economica; a supportare la diffusione del baratto c’è ovviamente internet. Gli economisti di nuova generazione sostengono che la crisi non è momentanea ma strutturale e che dipende da un sistema che non può più reggere. Uno schema economico basato su materie prime in esaurimento, come il petrolio, e gestito da una finanza sempre più malata, centralizzata e pericolosamente “creativa”, richiederebbe una trasformazione per non collassare nello spazio di pochi anni. Secondo alcuni, la rivoluzione dovrebbe comportare un approccio alle transazioni economiche capace di fare a meno dei soldi e della moneta. Il baratto è per definizione un sistema di scambio non monetario, bilaterale o multilaterale, di beni o servizi: nel baratto l’equivalenza del valore di scambio dei prodotti si raggiunge considerando non solo la qualità e la quantità delle merci scambiate ma soprattutto l’accordo sul mutuo fabbisogno. Il senso del baratto risiede cioè nel valore degli oggetti e non nel loro costo; un cambio di prospettiva non indifferente, perché capace di liberare le persone dal vincolo psicologico e materiale del denaro aprendosi a valori come la fiducia, la credibilità e l’affidabilità. Anche nel baratto, come nello scambio monetario tradizionale, il valore delle merci corrisponde al punto di incontro fra la domanda e l’offerta e non è necessario scambiare oggetti dello stesso tipo: si può, ad esempio, tranquillamente donare una marmellata fatta in casa ricevendone in cambio un libro. Su internet esistono diversi siti che offrono servizi di scambio tra gli utenti e si trovano applicazioni gratuite per attivare azioni di baratto anche in modalità mobile. Il baratto su internet è detto anche swapping (da swap, scambio) ed è una forma sempre più popolare di scambio di merci, generalmente informale, in cui singoli o gruppi di persone si spediscono beni e oggetti di valore comparabile, su base fiduciaria. Può capitare su internet, come in altre situazioni della vita, che un partecipante scorretto dia luogo a uno swapping, e poi non completarlo, ricevendo qualcosa senza aver dato niente. Questa pratica, chiamata swap-lifting, termine mutuato dall’inglese shoplifting (taccheggio), è sanzionata dalla Rete rimuovendo dai siti di baratto l’account della persona che ha violato le regole e permettendo alla parte lesa di rendere pubblico un feedback negativo. In Italia ZeroRelativo (ZR) è stato il portale della prima community italiana del baratto, riuso, e prestito gratuito. In rete dal dicembre 2006, con l’obiettivo di diffondere nuovi modelli di consumo orientati alla sostenibilità sociale e ambientale, allenare ad un consumo critico e sdoganare una forma di commercio che può essere concretamente applicata alla vita quotidiana, oggi conta oltre 30.000 iscritti. Diventare barter (barattatore) è semplice: basta iscriversi alla community di ZR e fare un’offerta di baratto, poi compilare la propria lista dei desideri in maniera tale da rendere chiaro cosa offriamo e cosa ci piacerebbe avere in cambio. Tutti gli iscritti dispongono di un credito virtuale interno al circuito da utilizzare per concludere le transazioni di scambio di oggetti. Sulla scia del pioniere ZeroRelativo, sono nati nel corso degli anni tantissimi portali del baratto online: E-barty, Swoppydo, Reoose, SoloScambio, Cose(in)utili e tanti altri, tutti a costo zero per l’utente che si registra. Il baratto, ai giorni nostri, può rivestire un valore etico ed educativo, oltre che economico, in quanto forma di circolazione, riuso o riciclo sostenibile di beni e oggetti. Perché barattare, in fondo, altro non è che ridare vita a degli oggetti riciclandoli in maniera più che intelligente, e ottenendo, per di più, qualcosa in cambio. Proprio da questa vision condivisa sono nati siti come Ecoriciclo e Eticambio che consentono a chiunque di regalare o barattare online un oggetto con il presupposto che l’atto di donare o di barattare hanno una notevole valenza ecologista in quanto, in base al volume degli scambi, si può contribuire in maniera non indifferente alla diminuzione dei rifiuti che vanno in discarica o negli inceneritori. Sembrano essere molte le persone che, complice la crisi, hanno deciso di avvicinarsi nuovamente alla realtà del baratto. Una soluzione che potrebbe aiutare ad adempiere al “dovere” di acquistare i regali natalizi stando comodamente a casa, senza stress dunque, e senza sborsare neanche un euro. Occorre solo un personal computer, una connessione a internet e una discreta dotazione di oggetti che non si usano più per fare shopping, mettere i doni sotto l’albero, per divertirsi e soprattutto per risparmiare.

Per l'immagine si ringrazia il sito www.settimanadelbaratto.it