Negli ultimi anni, il termine più diffuso e utilizzato nei discorsi a tema economico è stato senza dubbio “crisi”; seguito a ruota da “start-up”, cioè il percorso di progettazione e creazione di un’impresa, con tutte le attività che questo comporta. Si parla tanto di sviluppo di progetti innovativi per la ripresa dell’economia, di strategie di successo che coinvolgano giovani imprenditori, di concorsi, bandi, fondi e investitori pronti a conferire il capitale per trasformare le nuove idee d’impresa in realtà produttive. Peccato però che, troppo spesso, si sottovaluti o s’ignori un anello fondamentale della catena per il successo: le competenze fondamentali per fare impresa.

L’equazione Imprenditore preparato = Successo d’impresa è tanto evidente, quanto poco presente nelle logiche con cui vengono programmati i contenuti formativi .

Nel contesto degli epocali cambiamenti economici e sociali che si sono verificati nell’ultimo decennio e per le ricadute sugli equilibri e sulle dinamiche dei mercati, oggi tutte le aziende sono bisognose di formazione: sia le imprese in costituzione o emergenti, per prepararsi al mercato, che quelle storiche. La dimostrazione che qualcosa non funzioni nell’attuale “cultura d’impresa” delle aziende è che poche delle neonate riescono a superare l’infanzia e molte di quelle che hanno fatto la storia industriale dell’Italia chiudono o vengono cedute allo straniero. Una nuova e determinata sensibilità delle istituzioni e delle associazioni economiche e produttive nei confronti dell’equazione Imprenditore preparato = Successo d’impresa dovrebbe far diventare la preparazione degli imprenditori il baricentro delle politiche di formazione continua, soprattutto per quanto riguarda le “scienze di mercato”, che scienze non si possono definire in senso stretto ma che si avvalgono di metodiche tali da approssimarne il valore all’esperienza scientifica.

Ma gli imprenditori che cosa ne pensano della loro competenza nel gestire l’impresa?

Per quanto riguarda le PMI uno dei punti di riferimento è certamente Confindustria: la principale organizzazione rappresentativa delle imprese manifatturiere e di servizi in Italia, fondata nel 1910. Confindustria si basa su un sistema associativo e territoriale: “raggruppa, su base volontaria, 148.392 imprese di tutte le dimensioni per un totale di 5.454.962 addetti, distribuite in 16 Confindustrie regionali e  98 associazioni territoriali. Confindustria in base al suo Statuto si propone di contribuire, insieme alle istituzioni politiche e alle organizzazioni economiche, sociali e culturali, nazionali ed internazionali, alla crescita economica e al progresso sociale del paese.” (fonte: Sito Istituzionale, Chi siamo). Il rapporto con gli imprenditori da parte di Confindustria è garantito dunque dalla fitta rete di associazioni territoriali che progettano e gestiscono i servizi statutari, ma con ampia libertà di declinazione in funzione dei bisogni espressi dagli associati. Rispetto alla formazione, uno dei siti dove il catalogo dei corsi è ricco e variegato riferisce a quello di Confindustria Monza e Brianza. Una risposta indiretta alla nostra precedente domanda la troviamo nella lettura di un sondaggio messo in rete dall’associazione citata. La domanda era questa:

“Su quali tematiche/argomenti vorresti che si concentrasse il nuovo catalogo corsi?”
sondaggio_aimb

Risultati del sondaggio sulla formazione.
Fonte: sito Confindustria Monza e Brianza

La risposta di oltre il 90% è stata: Marketing!

Il risultato emerso da questo sondaggio conduce a delle riflessioni.

Tra le azioni di formazione attuate dalle imprese, per ragioni di budget, prevalgono le iniziative obbligatorie per legge (soprattutto corsi sulla sicurezza o sull’ambiente), mentre vengono trascurate le iniziative formative a vantaggio delle competenze tecnico-specialistiche. In ragione di questo, molti imprenditori sono consapevoli di non possedere una corretta o sufficiente competenza di marketing e lavorano quasi come “dilettanti allo sbaraglio”. Un’altra riflessione è che l’Italia ha un sistema economico e un tessuto produttivo che poggiano soprattutto sulle piccole imprese; ignorare il bisogno di formazione di marketing di questa classe dimensionale d’imprese, come avviene attualmente,  è un illogico che ci costa il successo di molte imprese sui mercati.

E dopo le riflessioni alcune domande.

Le associazioni di categoria, in testa la citata Confindustria, provvedono adeguatamente al fabbisogno formativo delle PMI? Quale offerta formativa relativa a metodiche di marketing propongono agli associati? Hanno sondato, come ha fatto la sezione Monza e Brianza, le attese degli imprenditori? E nella nostra Sicilia quali politiche di formazione sono destinate agli imprenditori?

La recessione si combatte soprattutto con la Formazione.

In un momento di crisi, individuale e collettivo, migliorare le proprie conoscenze e sviluppare nuove competenze sono strategie che si riscontrano in molti neolaureati, i quali in attesa della tanto desiderata “buona occasione”, impegnano le proprie energie fisiche e mentali verso una migliore preparazione su quei temi che saranno oggetto del loro lavoro. Si tratta di un comportamento che alle imprese risulterebbe conveniente emulare, investendo nella formazione. A questo proposito, è bene sradicare la convinzione che formare al marketing una risorsa umana sia un costo difficilmente sostenibile per una piccola impresa. Il marketing, infatti, è innanzitutto “ragionare sulla natura, la struttura e le dinamiche del mercato”; “ragionamenti” che fanno tutti gli imprenditori. La differenza consiste nell’imparare (Formazione) a ragionare sul  mercato seguendo metodiche codificate nel corso dell’evoluzione che ha vissuto questa disciplina. L’investimento principale, quanto mai oneroso per chi non ne possiede, è la volontà di apprendere. Con l’evoluzione delle nuove tecnologie informative e informatiche, la conoscenza di base del marketing può essere acquisita a costo zero; ma non dovrebbe essere questa la variabile di maggiore influenza nella decisione di investire nella formazione marketing, bensì i risultati commerciali ed economici ottenibili con l’introduzione del marketing in azienda.

HBA Project è il nostro contributo alla diffusione della cultura d’impresa, nato proprio con lo scopo di rendere disponibili conoscenze e strumenti di marketing agli imprenditori.

avatar-hbaIn linea con la nostra Vision e Mission siamo dalla parte degli imprenditori che desiderano sviluppare consapevolmente il proprio business. La suite di web application totalmente gratuite rappresenta una sintesi funzionale di base delle conoscenze degli strumenti di marketing di cui hanno bisogno tutti gli imprenditori.

L’Help di HBA Project, insieme ai video tutorial che progressivamente vengono resi disponibili, costituisce un corso base di marketing. HBA Project è un modello di lavoro alla portata di tutti gli imprenditori, particolarmente adeguato alle esigenze delle PMI.

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