Digiti su Google il nome del tuo sito web o le parole che descrivono meglio la tua attività e non riesci a trovarti. Oppure, digiti il termine corrispondente al tuo settore aziendale e davanti a te trovi i tuoi concorrenti. Probabilmente rimani deluso, sicuramente perplesso e ti domandi: Perché?

Dato che la tua attività esiste, dovrebbe anche essere facilmente rintracciabile sul Web…

 La questione è più complicata di come appare in superficie: esiste un mondo di cui dovresti essere a conoscenza e che ti farebbe comprendere meglio la dinamica di funzionamento dei risultati di Google e degli altri motori di ricerca.

Facciamo un esempio. Immaginiamo che il gestore di un hotel situato nel centro storico di Palermo voglia ricercare la sua attività su Google, ma digitando la query (questo è il termine tecnico usato per indicare i risultati, o in alternativa SERP) “hotel centro Palermo”  non riesca a individuarla tra i link restituiti dal motore di ricerca. Cosa determina questa “assenza”? Per comprenderlo cerchiamo di analizzare meglio quali informazioni sono presenti all’interno della query digitata.

 

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Innanzitutto, i risultati posizionati in alto e a destra, etichettati con la dicitura “Ann.” o ”Annunci”, sono i cosiddetti risultati sponsorizzati, ovvero quei siti web che pagano Google per essere sponsorizzati dal motore di ricerca in base a precisi termini digitati dagli utenti. Dietro questa forma di pubblicità online, esiste un attento studio di Web Marketing sulle dinamiche di ricerca degli utenti e sui criteri definiti da Google per la pubblicazione degli annunci a pagamento.

Posizionati sotto questi primi “speciali” risultati, il nostro gestore di hotel troverà quelli determinati da Google non dietro compenso ma in maniera “naturale”, ovvero i cosiddetti risultati organici. Osservandoli attentamente, il nostro amico albergatore noterà che, nonostante abbia espressamente cercato “hotel nel centro di Palermo” tra i risultati si posizionano link che rimandano ad attività che non possono essere considerate strutture ricettive: infatti questi risultati citano portali la cui funzione è quella di intermediazione nel mercato turistico. A fronte di quanto osservato, l’albergatore potrebbe rimanere deluso dalla pagina di SERP e certamente si chiederebbe come mai questi soggetti “intermediari” si trovino in una posizione più alta rispetto alla sua struttura.

La risposta a questa domanda, cioè la ragione per cui Google premia questi risultati rispetto ad altri, è da rintracciare nei parametri che il motore di ricerca impiega per stabilire la posizione dei siti in “classifica”. Questi parametri, denominati fattori di posizionamento, sono la ragione delle fortune o dei fallimenti di aziende che cercano visibilità in Rete per sviluppare il proprio business e talvolta delle agenzie o dei consulenti che ne curano il Marketing online.

Dall’esempio riportato, appare evidente che, lungi dall’essere posizioni naturali, anche dietro i risultati organici restituiti da Google c’è un attento e specifico studio di Web Marketing. L’attività in questione è meglio nota con il nome di SEO, acronimo di Posizionamento nei Motori di Ricerca, vera e propria disciplina professionale che comprende tutte quelle attività mirate a “collocare” i siti web nelle posizioni più alte dei motori di ricerca. Uno studio che si concentra tanto sulle dinamiche di ricerca degli utenti, quanto sulla loro condotta in Rete: una sorta di “sociologia dei comportamenti” sul web.

Per approfondire questa tematica, suggeriamo di scaricare e leggere la nostra guida gratuita sulla SEO.

 

Per fare SEO occorre ottimizzare il sito web in relazione a dei termini detti parole chiave (keywords) per facilitare il processo di scansione e indicizzazione del sito web da parte dei motori di ricerca. In seguito, il motore di ricerca decreterà in base ai fattori scansionati da specifici algoritmi la posizione dei siti nei risultati. L’attività del consulente SEO, dunque, ruota intorno a questi fattori e, per la maggior parte dei consulenti, intorno ai fattori di Google, essendo il motore di ricerca più utilizzato al mondo. Google aggiorna continuamente i suoi algoritmi di ricerca e di conseguenza i fattori di posizionamento, aggiungendone di nuovi nel tempo; per questo la SEO è una disciplina in costante evoluzione, un’attività continua da perseguire con regolarità.

Tornando all’esempio dell’hotel nel centro di Palermo, il fatto che alcuni siti intermediari si trovino in posizioni più alte rispetto alle strutture alberghiere vere e proprie si può ricondurre a una migliore corrispondenza delle loro attività SEO ai fattori di posizionamento. Se l’hotel in questione non è presente nei risultati o è posizionato in basso, probabilmente è a causa dell’assenza di una ottimizzazione o da un’attività SEO condotta in modo insufficiente o non efficace.

 

Quali sono i fattori di posizionamento SEO?

Non ci è dato saperlo.

Forse non è la risposta che ti aspettavi ma gli algoritmi di Google sul funzionamento dei risultati di ricerca sono proprietari e brevettati, pertanto protetti dal segreto industriale. In ragione di ciò, non ci è dato sapere quali siano gli esatti fattori presi in considerazione da Google e quale peso abbiano nell’influire nelle dinamiche di posizionamento. La formula magica che permette in modo scientifico di posizionare nei primi posti un sito web non esiste: nel processo di posizionamento entrano in gioco talmente tante variabili che, se il sito web di un’azienda non è presente in determinate query dopo l’avvio e la conclusione di una campagna SEO, la colpa potrebbe non essere (tutta) del proprio consulente di Web marketing.

Dicevamo che il chiaro elenco dei fattori di posizionamento non è di dominio pubblico. Tuttavia, nel tempo, interpolando alcuni suggerimenti dati dallo stesso Google con i risultati di ulteriori studi condotti osservando il comportamento delle query di ricerca, si è arrivati ad ipotizzare quali possano essere i principali ed il “valore ponderale” di ognuno di essi.

Si calcola che esistano circa 204 fattori e che alcuni abbiano un’influenza maggiore rispetto ad altri. Il peso è determinato dal valore che Google assegna al fattore osservando il comportamento degli utenti nei siti web e nell’utilizzo del motore di ricerca.

 Per meglio categorizzarli e studiarli, i fattori di posizionamento possono essere raggruppati secondo una specifica area di appartenenza. Seguendo il suggerimento dell’articolo di Backlinko, abbiamo deciso di raggrupparli come segue e dedicare ad ogni area tematica un approfondimento nei articoli che seguiranno:

  1. Fattori di ranking interno
  2. Fattori di ranking esterno
  3. Segnali dalla Rete

Per iniziare, se vuoi capire come ottimizzare il tuo sito, la guida introduttiva di Google offre alcuni indicazioni che potranno esserti utili, ma per un risultato professionale la migliore soluzione è quella di rivolgersi ad un esperto.

Se desideri dei suggerimenti o inviarci delle richieste, contattaci; tra i nostri servizi ti segnaliamo il Web Marketing Report (analisi del tuo sito web) che comprende anche uno studio preliminare del posizionamento del sito.

 

Non perdere il prossimo articolo, ci occuperemo dei fattori di posizionamento interni al sito web. Hai qualche domanda? Commenta qui sotto.